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<p>Il fenomeno è “curioso”: in Europa fra il 2021 e il 2022 è aumentato il numero degli stabilimenti della filiera dell’automotive (veicoli commerciali leggeri, industriali e bus inclusi), ma è calata la produzione complessiva, peraltro a beneficio dei paesi dell’UE. Lo evidenziano i dati dell’ACEA, l’associazione dei produttori che operano nel Vecchio Continente, e dell’OICA, […]</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/03/lo-strano-caso-dellauto-europea-piu-fabbriche-meno-produzione-specie-in-italia/7499955/">Lo strano caso dell’auto europea: più fabbriche, meno produzione. Specie in Italia</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
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<p>Il fenomeno è “curioso”: in Europa fra il 2021 e il 2022 è aumentato il numero degli <strong>stabilimenti</strong> della filiera dell’automotive (veicoli commerciali leggeri, industriali e bus inclusi), ma è calata la <strong>produzione</strong> complessiva, peraltro a beneficio dei paesi dell’UE. Lo evidenziano i dati dell’<strong>ACEA</strong>, l’associazione dei produttori che operano nel Vecchio Continente, e dell’<strong>OICA</strong>, l’organizzazione planetaria dei costruttori dei veicoli a motore.</p> <p>Tre anni fa erano attivi <strong>301 siti</strong> fra quelli in cui si fabbricavano veicoli, motori e batterie, mentre l’anno successivo ne erano stati censiti <strong>322</strong>: 127 per la produzione di auto (80 nell’UE), 71 per i bus (27), 56 per i mezzi pesanti (28), 46 per i veicoli commerciali leggeri (38), 71 per i motori (52) e 42 per le batterie (38). Poiché il dato include anche Ucraina oltre a Russia e Bielorussia (nazioni colpite dalle sanzioni internazionali dopo l’invasione scattata nel febbraio del 2022), sarà interessante il censimento che riguarderà gli anni successivi. Il saldo attivo delle fabbriche è ascrivibile quasi interamente ai paesi dell’Unione Europa con 19 siti in più (213 contro 194).</p> <p>Un quarto delle fabbriche comunitarie (54) si trova in<strong> Germania</strong>, il totale dei paesi che occupano la seconda e la terza posizione per concentrazione di impianti: <strong>Francia</strong> (31) e <strong>Italia</strong> (23). Fra gli stati europei non appartenenti all’UE, il Regno Unito ne contava 36, seguito dalla Russia con 32 e dalla Turchia 16.</p> <p>I costruttori hanno preferito puntare sui paesi comunitari per la produzione di <strong>batterie</strong>, visto che fuori dell’Unione nel Vecchio Continente vengono altrimenti assemblate solo nel Regno Unito (2 siti), in Turchia e Russia (un sito in ciascuna nazione). In Germania ci sono 12 fabbriche di accumulatori contro le 5 della Francia e le 3 della Spagna, ma altre 10 sono equamente divise fra Italia, Belgio, Slovacchia, Polonia e Finlandia.</p> <p>Non tutti gli impianti hanno la stessa rilevanza, come conferma il <strong>caso italiano</strong> dove a fronte di 18 siti che producono veicoli il totale del 2022 si è fermato a meno di 796.500 unità (circa un migliaio in meno rispetto all’anno precedente). Con appena uno in più, la Spagna è arrivata 2,219 milioni, occupando la seconda piazza in Europa. E con 8 impianti la Repubblica Ceca è arrivata a 1,224 milioni, appena 200.000 unità in meno rispetto alla Francia (terzo per numero di veicoli prodotti giusto poco davanti alla Turchia con 1,353 milioni) con 27.</p> <p>Tra il 2021 e il 2022 la<strong> produzione europea</strong> di veicoli è scesa dell’1% a poco meno di 16,217 milioni di esemplari, anche se nei paesi UE è cresciuta del 5% a 13,801 milioni. I dati sulla produzione del 2023 fotografano già una situazione diversa, con un aumento vicino al 13% a 15,345 milioni di unità fabbricate nei paesi UE e nel Regno Unito (dopo 4 anni di nuovo sopra un livello a 7 cifre) e un dimezzamento della Russia (dal milione e mezzo del 2021 alle 730.000 unità di due anni dopo, comunque in crescita rispetto al 22). Sul dato tedesco (quasi 4,11 milioni, +18%) e comunitario ha indubbiamente influito la piena operatività della gigafactory di Tesla, non lontano da Berlino. L’Italia, all’ottavo posto per numero di veicoli assemblati, è risalita a 880.000 unità, che equivale a un terzo rispetto alla Spagna: entrambe hanno recuperato il 10%.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/03/lo-strano-caso-dellauto-europea-piu-fabbriche-meno-produzione-specie-in-italia/7499955/">Lo strano caso dell’auto europea: più fabbriche, meno produzione. Specie in Italia</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
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Lo evidenziano i dati dell’ACEA, l’associazione dei produttori che operano nel Vecchio Continente, e dell’OICA, […]</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/03/lo-strano-caso-dellauto-europea-piu-fabbriche-meno-produzione-specie-in-italia/7499955/">Lo strano caso dell’auto europea: più fabbriche, meno produzione. 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Lo evidenziano i dati dell’<strong>ACEA</strong>, l’associazione dei produttori che operano nel Vecchio Continente, e dell’<strong>OICA</strong>, l’organizzazione planetaria dei costruttori dei veicoli a motore.</p> <p>Tre anni fa erano attivi <strong>301 siti</strong> fra quelli in cui si fabbricavano veicoli, motori e batterie, mentre l’anno successivo ne erano stati censiti <strong>322</strong>: 127 per la produzione di auto (80 nell’UE), 71 per i bus (27), 56 per i mezzi pesanti (28), 46 per i veicoli commerciali leggeri (38), 71 per i motori (52) e 42 per le batterie (38). Poiché il dato include anche Ucraina oltre a Russia e Bielorussia (nazioni colpite dalle sanzioni internazionali dopo l’invasione scattata nel febbraio del 2022), sarà interessante il censimento che riguarderà gli anni successivi. Il saldo attivo delle fabbriche è ascrivibile quasi interamente ai paesi dell’Unione Europa con 19 siti in più (213 contro 194).</p> <p>Un quarto delle fabbriche comunitarie (54) si trova in<strong> Germania</strong>, il totale dei paesi che occupano la seconda e la terza posizione per concentrazione di impianti: <strong>Francia</strong> (31) e <strong>Italia</strong> (23). Fra gli stati europei non appartenenti all’UE, il Regno Unito ne contava 36, seguito dalla Russia con 32 e dalla Turchia 16.</p> <p>I costruttori hanno preferito puntare sui paesi comunitari per la produzione di <strong>batterie</strong>, visto che fuori dell’Unione nel Vecchio Continente vengono altrimenti assemblate solo nel Regno Unito (2 siti), in Turchia e Russia (un sito in ciascuna nazione). In Germania ci sono 12 fabbriche di accumulatori contro le 5 della Francia e le 3 della Spagna, ma altre 10 sono equamente divise fra Italia, Belgio, Slovacchia, Polonia e Finlandia.</p> <p>Non tutti gli impianti hanno la stessa rilevanza, come conferma il <strong>caso italiano</strong> dove a fronte di 18 siti che producono veicoli il totale del 2022 si è fermato a meno di 796.500 unità (circa un migliaio in meno rispetto all’anno precedente). Con appena uno in più, la Spagna è arrivata 2,219 milioni, occupando la seconda piazza in Europa. E con 8 impianti la Repubblica Ceca è arrivata a 1,224 milioni, appena 200.000 unità in meno rispetto alla Francia (terzo per numero di veicoli prodotti giusto poco davanti alla Turchia con 1,353 milioni) con 27.</p> <p>Tra il 2021 e il 2022 la<strong> produzione europea</strong> di veicoli è scesa dell’1% a poco meno di 16,217 milioni di esemplari, anche se nei paesi UE è cresciuta del 5% a 13,801 milioni. I dati sulla produzione del 2023 fotografano già una situazione diversa, con un aumento vicino al 13% a 15,345 milioni di unità fabbricate nei paesi UE e nel Regno Unito (dopo 4 anni di nuovo sopra un livello a 7 cifre) e un dimezzamento della Russia (dal milione e mezzo del 2021 alle 730.000 unità di due anni dopo, comunque in crescita rispetto al 22). Sul dato tedesco (quasi 4,11 milioni, +18%) e comunitario ha indubbiamente influito la piena operatività della gigafactory di Tesla, non lontano da Berlino. L’Italia, all’ottavo posto per numero di veicoli assemblati, è risalita a 880.000 unità, che equivale a un terzo rispetto alla Spagna: entrambe hanno recuperato il 10%.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/03/lo-strano-caso-dellauto-europea-piu-fabbriche-meno-produzione-specie-in-italia/7499955/">Lo strano caso dell’auto europea: più fabbriche, meno produzione. 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