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&#8220;Non sarebbe un&#8217;invasione della privacy ma solo un modo per consentire ai Comuni di riscuotere in maniera più efficace i propri crediti senza sprecare tempo e risorse umane&#8221;. Alessandro Canelli, sindaco leghista di Novara e presidente della fondazione Ifel dell&#8217;Anci, che assiste i sindaci sui temi della finanza locale, non ha dubbi: l&#8217;Agenzia delle Entrate deve battere un colpo e attuare la <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/23/riscossione-ancora-inattuata-dopo-4-anni-la-norma-che-doveva-consentire-ai-comuni-di-accedere-allanagrafe-dei-conti-correnti/7485726/">norma del 2020 che consente agli enti locali di avere accesso ai dati dell&#8217;anagrafe dei conti correnti</a>. Perché dall&#8217;efficacia della riscossione dipende ora più che mai la tenuta dei bilanci dei Comuni, alle prese con uscite gonfiate dall&#8217;inflazione e dai rinnovi contrattuali. Quindi è urgente che nella &#8220;cassetta degli attrezzi&#8221; a disposizione dei funzionari entri uno strumento che consenta di sapere se sui conti di chi non paga Imu e Tari ci sono cifre sufficienti per coprire il debito, in modo da procedere con i pignoramenti solo se ne vale la pena.
Consapevole che, almeno a parole, la linea del Carroccio su questi argomenti oscilla tra l&#8217;estrema cautela e il <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/31/maggioranza-spaccata-su-lotta-evasione-leo-usare-le-informazioni-sui-social/7428474/">rifiuto di misure potenzialmente invasive per i contribuenti,</a> Canelli pesa le parole: &#8220;Comprendiamo i timori. Per questo non abbiamo mai chiesto che a tutti i 7.800 Comuni siano fornite credenziali di accesso per consultare l&#8217;archivio dei rapporti finanziari: già nel 2021, ai tavoli tecnici, abbiamo proposto un sistema &#8220;cieco&#8221;, sicuro sotto il profilo della privacy. Ci accontenteremmo di inviare alle Entrate una lista di debitori certificata dai nostri funzionari e dovrebbe essere poi l&#8217;Agenzia a fare le verifiche e dirci dove il contribuente ha il conto e se questo è capiente&#8220;. È una necessità, spiega, perché le difficoltà finanziarie degli enti locali stanno diventando sempre più pressanti e l&#8217;unica strada per evitare dissesti è aumentare il livello della riscossione, che &#8220;soprattutto nelle grandi città e in molte aree del Sud è troppo basso&#8221;.
Anche dall&#8217;Anci fanno sapere che la fase del confronto è ormai superata: la palla è da tempo nel campo dell&#8217;Agenza guidata da Ernesto Maria Ruffini, che deve mettere a punto una soluzione tecnica per dare accesso a quelle informazioni con una procedura rapida e gratuita. Poi andrà interpellato il Garante della Privacy, a cui la questione è nota visto che già nell&#8217;estate 2022 l&#8217;associazione del Comuni &#8211; non avendo ricevuto riscontri dall&#8217;amministrazione finanziaria &#8211; ha scritto all&#8217;autorità riassumendo la propria proposta e sottolineando l&#8217;urgenza di procedere perché &#8220;l’accesso ai dati è fattore critico per un’efficace gestione della riscossione locale e quest’ultima è, a sua volta, premessa indispensabile per la buona tenuta dei bilanci degli enti in un quadro complessivo di equità fiscale&#8220;.
Alessandro Santoro, ex presidente della commissione che scrive la relazione annuale con le stime sull&#8217;evasione fiscale e contributiva, avverte dal canto suo che non è &#8220;solo&#8221; un problema di bilanci: &#8220;Bisogna tener presente che la riscossione è una parte fondamentale della lotta all&#8217;evasione&#8220;, chiarisce. &#8220;Se non funziona, cioè la probabilità di riscuotere ogni euro accertato è bassissima, anche l&#8217;azione di controllo diventa non credibile&#8221;.
La norma del 2020 avrebbe dovuto quindi chiudere il cerchio e rafforzare la deterrenza, anche a livello locale. Fino a quando rimarrà inattuata, le armi degli enti interessati a riscuotere saranno spuntate: dovranno continuare a seguire un percorso a ostacoli che prevede &#8211; come per i creditori privati &#8211; una richiesta di autorizzazione al Tribunale o alla Corte di Appello con relativi costi economici, sproporzionati rispetto a debiti che nella maggior parte dei casi ammontano a poche centinaia di euro. Per non parlare del costo-opportunità di impiegare a quei fini dei funzionari che potrebbero invece dedicarsi agli accertamenti, cioè la fase &#8220;bonaria&#8221; che precede la riscossione coattiva e punta a prevenire l&#8217;evasione. 
Per rendere più efficiente il ciclo della riscossione, conclude Canelli, anche quella fase va rafforzata: &#8220;Occorre consentire ai Comuni di investire sul personale, perché anche negli enti che per la parte coattiva si rivolgono a società esterne le prime fasi vengono gestite internamente. E sarebbe opportuno legare l&#8217;aumento degli incassi a minori obblighi di accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità, quello in cui vanno &#8220;congelate&#8221; somme pari alla media delle entrate non riscosse negli ultimi 5 anni&#8221;. La dimensione di quel fondo è quindi direttamente collegata alla capacità di riscuotere. Al Sud e nelle Isole il 40% dei piccoli Comuni (tra 1000 e 5mila abitanti) ha dovuto accantonare somme superiori al 120% della media nazionale. Tra i grandi Comuni del Centro e del Mezzogiorno, il 100% fa i conti con accantonamenti molto sopra la media.
L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/05/i-comuni-lagenzia-delle-entrate-ci-dia-accesso-ai-dati-sui-conti-correnti-di-chi-evade-e-indispensabile-per-riscuotere-i-crediti-fiscali/7500547/">I Comuni: &#8220;L&#8217;Agenzia delle Entrate ci dia accesso ai dati sui conti correnti di chi evade. È indispensabile per riscuotere i crediti fiscali&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.

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 di chi evade. È indispensabile per riscuotere i crediti fiscali”'
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 Parla Alessandro Canelli, sindaco leghista di Novara e presidente della fondazione Ifel dell'Anci: "Già nel 2021, ai tavoli tecnici, abbiamo proposto un sistema senza rischi per la privacy"
 L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/05/i-comuni-lagenzia-delle-entrate-ci-dia-accesso-ai-dati-sui-conti-correnti-di-chi-evade-e-indispensabile-per-riscuotere-i-crediti-fiscali/7500547/">I Comuni: &#8220;L&#8217;Agenzia delle Entrate ci dia accesso ai dati sui conti correnti di chi evade. È indispensabile per riscuotere i crediti fiscali&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.
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author: Chiara Brusini
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 &#8220;Non sarebbe un&#8217;invasione della privacy ma solo un modo per consentire ai Comuni di riscuotere in maniera più efficace i propri crediti senza sprecare tempo e risorse umane&#8221;. Alessandro Canelli, sindaco leghista di Novara e presidente della fondazione Ifel dell&#8217;Anci, che assiste i sindaci sui temi della finanza locale, non ha dubbi: l&#8217;Agenzia delle Entrate deve battere un colpo e attuare la <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/23/riscossione-ancora-inattuata-dopo-4-anni-la-norma-che-doveva-consentire-ai-comuni-di-accedere-allanagrafe-dei-conti-correnti/7485726/">norma del 2020 che consente agli enti locali di avere accesso ai dati dell&#8217;anagrafe dei conti correnti</a>. Perché dall&#8217;efficacia della riscossione dipende ora più che mai la tenuta dei bilanci dei Comuni, alle prese con uscite gonfiate dall&#8217;inflazione e dai rinnovi contrattuali. Quindi è urgente che nella &#8220;cassetta degli attrezzi&#8221; a disposizione dei funzionari entri uno strumento che consenta di sapere se sui conti di chi non paga Imu e Tari ci sono cifre sufficienti per coprire il debito, in modo da procedere con i pignoramenti solo se ne vale la pena.
 Consapevole che, almeno a parole, la linea del Carroccio su questi argomenti oscilla tra l&#8217;estrema cautela e il <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/31/maggioranza-spaccata-su-lotta-evasione-leo-usare-le-informazioni-sui-social/7428474/">rifiuto di misure potenzialmente invasive per i contribuenti,</a> Canelli pesa le parole: &#8220;Comprendiamo i timori. Per questo non abbiamo mai chiesto che a tutti i 7.800 Comuni siano fornite credenziali di accesso per consultare l&#8217;archivio dei rapporti finanziari: già nel 2021, ai tavoli tecnici, abbiamo proposto un sistema &#8220;cieco&#8221;, sicuro sotto il profilo della privacy. Ci accontenteremmo di inviare alle Entrate una lista di debitori certificata dai nostri funzionari e dovrebbe essere poi l&#8217;Agenzia a fare le verifiche e dirci dove il contribuente ha il conto e se questo è capiente&#8220;. È una necessità, spiega, perché le difficoltà finanziarie degli enti locali stanno diventando sempre più pressanti e l&#8217;unica strada per evitare dissesti è aumentare il livello della riscossione, che &#8220;soprattutto nelle grandi città e in molte aree del Sud è troppo basso&#8221;.
 Anche dall&#8217;Anci fanno sapere che la fase del confronto è ormai superata: la palla è da tempo nel campo dell&#8217;Agenza guidata da Ernesto Maria Ruffini, che deve mettere a punto una soluzione tecnica per dare accesso a quelle informazioni con una procedura rapida e gratuita. Poi andrà interpellato il Garante della Privacy, a cui la questione è nota visto che già nell&#8217;estate 2022 l&#8217;associazione del Comuni &#8211; non avendo ricevuto riscontri dall&#8217;amministrazione finanziaria &#8211; ha scritto all&#8217;autorità riassumendo la propria proposta e sottolineando l&#8217;urgenza di procedere perché &#8220;l’accesso ai dati è fattore critico per un’efficace gestione della riscossione locale e quest’ultima è, a sua volta, premessa indispensabile per la buona tenuta dei bilanci degli enti in un quadro complessivo di equità fiscale&#8220;.
 Alessandro Santoro, ex presidente della commissione che scrive la relazione annuale con le stime sull&#8217;evasione fiscale e contributiva, avverte dal canto suo che non è &#8220;solo&#8221; un problema di bilanci: &#8220;Bisogna tener presente che la riscossione è una parte fondamentale della lotta all&#8217;evasione&#8220;, chiarisce. &#8220;Se non funziona, cioè la probabilità di riscuotere ogni euro accertato è bassissima, anche l&#8217;azione di controllo diventa non credibile&#8221;.
 La norma del 2020 avrebbe dovuto quindi chiudere il cerchio e rafforzare la deterrenza, anche a livello locale. Fino a quando rimarrà inattuata, le armi degli enti interessati a riscuotere saranno spuntate: dovranno continuare a seguire un percorso a ostacoli che prevede &#8211; come per i creditori privati &#8211; una richiesta di autorizzazione al Tribunale o alla Corte di Appello con relativi costi economici, sproporzionati rispetto a debiti che nella maggior parte dei casi ammontano a poche centinaia di euro. Per non parlare del costo-opportunità di impiegare a quei fini dei funzionari che potrebbero invece dedicarsi agli accertamenti, cioè la fase &#8220;bonaria&#8221; che precede la riscossione coattiva e punta a prevenire l&#8217;evasione. 
 Per rendere più efficiente il ciclo della riscossione, conclude Canelli, anche quella fase va rafforzata: &#8220;Occorre consentire ai Comuni di investire sul personale, perché anche negli enti che per la parte coattiva si rivolgono a società esterne le prime fasi vengono gestite internamente. E sarebbe opportuno legare l&#8217;aumento degli incassi a minori obblighi di accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità, quello in cui vanno &#8220;congelate&#8221; somme pari alla media delle entrate non riscosse negli ultimi 5 anni&#8221;. La dimensione di quel fondo è quindi direttamente collegata alla capacità di riscuotere. Al Sud e nelle Isole il 40% dei piccoli Comuni (tra 1000 e 5mila abitanti) ha dovuto accantonare somme superiori al 120% della media nazionale. Tra i grandi Comuni del Centro e del Mezzogiorno, il 100% fa i conti con accantonamenti molto sopra la media.
 L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/05/i-comuni-lagenzia-delle-entrate-ci-dia-accesso-ai-dati-sui-conti-correnti-di-chi-evade-e-indispensabile-per-riscuotere-i-crediti-fiscali/7500547/">I Comuni: &#8220;L&#8217;Agenzia delle Entrate ci dia accesso ai dati sui conti correnti di chi evade. È indispensabile per riscuotere i crediti fiscali&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.
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- Economia
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 newspaper: Il Fatto
 macro_region: Italy
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published: 2024-04-05 06:08:06.000000000 Z

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