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Summary <p>Ottantadue tonnellate di rifiuti non dichiarati diretti in Africa nascosti in un container di abiti usati. È quanto sequestrato al porto di Marina di Carrara dalla Guardia di Finanza: le indagini sono iniziate nel corso di un controllo di routine eseguito nei confronti di un container di rifiuti tessili diretto in Tunisia, che destava sospetti [&#8230;]</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/05/tonnellate-di-rifiuti-diretti-in-africa-nei-container-il-maxi-sequestro-nel-porto-di-marina-di-carrara/7502272/">Tonnellate di rifiuti diretti in Africa nei container: il maxi-sequestro nel porto di Marina di Carrara</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>

Content <p><strong>Ottantadue tonnellate</strong> di <strong>rifiuti</strong> non dichiarati diretti in <strong>Africa </strong>nascosti in un container di abiti usati. È quanto sequestrato al porto di <strong>Marina di Carrara</strong> dalla Guardia di Finanza: le indagini sono iniziate nel corso di un <strong>controllo di routine</strong> eseguito nei confronti di un <strong>container</strong> di rifiuti tessili diretto in <strong>Tunisia</strong>, che destava sospetti a causa dell’<strong>eccessivo peso</strong>. Da un esame preliminare è emerso che il container non conteneva solo <strong>abiti usati</strong>, come indicato nei documenti di accompagnamento, ma anche <strong>altro materiale di scarto</strong>.</p> <p>Dai controlli è emerso che conteneva anche altri rifiuti non dichiarati: <strong>materie plastiche, pellame e rifiuti elettrodomestici</strong>. L&#8217;operazione è stata condotta con l&#8217;Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e l&#8217;Arpat. Il rappresentante legale della <strong>società pratese</strong> esportatrice è stato denunciato per i reati di <strong>gestione e traffico di rifiuti</strong> previsti dal Testo Unico in materia Ambientale. Gli accertamenti sono stati estesi <strong>anche ad altri tre container</strong> che presentavano caratteristiche comuni: medesima società speditrice, stesso contenuto dichiarato e medesimo Paese di destinazione.</p> <p>Anche all’interno di questi container vi erano, oltre ad abiti dismessi, altri rifiuti, costituiti da vecchi elettrodomestici, scarpe e giocattoli, per l’esportazione dei quali era necessaria una <strong>diversa procedura</strong>. La Procura della Repubblica di Massa, che ha convalidato il sequestro, ha poi disposto la <strong>bonifica dei rifiuti</strong> e il successivo dissequestro subordinato al regolare <strong>smaltimento</strong> degli stessi. Le indagini si sono concluse con il sequestro penale di<strong> 82,5 tonnellate di rifiuti frammisti, contenuti all’interno di 4 container.</strong></p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/05/tonnellate-di-rifiuti-diretti-in-africa-nei-container-il-maxi-sequestro-nel-porto-di-marina-di-carrara/7502272/">Tonnellate di rifiuti diretti in Africa nei container: il maxi-sequestro nel porto di Marina di Carrara</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>

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