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<p>I finanziamenti al sistema sanitario nazionale si fermano, nel 2024, al 6,27% del Pil: il livello più basso dal 2007 ad oggi e molti punti sotto l’incidenza sul prodotto interno lordo di Francia e Germania. È il Sole 24 Ore, nella Giornata mondiale della salute, ad aggiornare il dato tenendo conto delle nuove stime Istat […]</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/07/sanita-i-veri-numeri-questanno-lo-stanziamento-e-al-63-del-pil-il-minimo-dal-2007-meloni-rivendica-cifre-superate/7504450/">Sanità, i veri numeri: quest’anno lo stanziamento è al 6,3% del Pil, il minimo dal 2007. Meloni rivendica cifre superate</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
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<p>I finanziamenti al <strong>sistema sanitario nazionale</strong> si fermano, nel 2024, al <strong>6,27% del Pil</strong>: il<strong> livello più basso </strong>dal 2007 ad oggi e <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/03/sanita-a-pezzi-la-corte-dei-conti-spesa-pro-capite-inferiore-del-53-rispetto-a-quella-della-germania-42-rispetto-alla-francia/7500055/">molti punti sotto l’incidenza sul prodotto interno lordo di Francia e Germania.</a> È il <em>Sole 24 Ore,</em> nella <strong>Giornata mondiale della salute</strong>, ad aggiornare il dato tenendo conto delle nuove stime <strong>Istat</strong> che <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/01/istat-nel-2023-pil-cresciuto-dello-09-balzo-del-deficit-pil-72-contro-il-53-atteso-dal-governo/7464947/#:~:text=In%20volume%2C%20il%20Pil%20%C3%A8,nell'industria%20in%20senso%20stretto.">hanno rivisto al rialzo le dimensioni del pil</a> italiano. La cifra assume ovviamente un notevole peso politico nei giorni in cui sullo stato della sanità sta andando in scena l’ennesima battaglia tra governo e opposizioni: la premier <strong>Giorgia Meloni</strong> rivendica “<strong>la cifra record</strong>” stanziata con l’ultima manovra per il sistema sanitario nazionale, il centrosinistra – insieme a <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/03/il-grido-di-allarme-di-scienziati-e-ricercatori-il-servizio-sanitario-e-in-crisi-tra-difficolta-di-cura-e-diseguaglianze-serve-piano-di-finanziamento-straordinario/7499953/">esponenti di peso del mondo scientifico</a> – lamenta al contrario che per la salute non si spende abbastanza.</p> <p>Per capire chi abbia ragione non basta guardare ai numeri assoluti, ovvero i <strong>136 miliardi di euro</strong> del Fondo sanitario nazionale 2024 che – rileva il quotidiano economico – <strong>sono 13,9 in più</strong> rispetto a quanto stanziato nel<strong> 2021</strong> (+<strong>11,4%</strong>). Occorre innanzitutto tener conto degli <strong>aumenti dei prezzi</strong> legati all’inflazione: l’incremento cumulato nell’ultimo triennio è stato tale che, <strong>in termini reali</strong>, il sostegno pubblico al ssn non solo non è aumentato, ma è addirittura <strong>diminuito del 2,2%</strong>. È vero che in valore assoluto il finanziamento pubblico alla sanità è cresciuto con la manovra, che ha messo <strong>3 miliardi in più</strong> per quest’anno e 4 per il 2025, ma i valori nominali contano parzialmente a fronte di uno <strong>shock inflattivo </strong>e del<strong> rialzo del Pil</strong>. Che, appunto, fa calare lo stanziamento al 6,27%. Ben lontano dal<strong> 6,8%</strong> citato qualche giorno fa da Meloni ospite a <i>Cinque minuti </i>su Rai 1. Solo per mantenere le risorse, in proporzione al pil, invariate rispetto al 2022, quando il Fsn valeva il 6,68%, occorrerebbe investire ben 9,2 miliardi quest’anno e 9,4 il prossimo.</p> <p>Ma il problema è strutturale e si protrae da<strong> diversi anni.</strong> Mentre il sistema sanitario arranca – e mentre la popolazione invecchia e i bisogni e le <strong>tecnologie sanitarie evolvono</strong> – <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/24/al-servizio-sanitario-servono-15-miliardi-allanno-in-piu-per-allinearsi-allue-intanto-la-spesa-privata-sfonda-il-muro-dei-40-miliardi/7421086/" target="_blank" rel="noopener">un Rapporto del Centro per la ricerca economica applicata in sanità di gennaio 2023 ha mostrato come la Salute sia una delle funzioni che ha visto un <strong>definanziamento maggiore</strong></a> (insieme all’istruzione): nel 2021, sul totale della spesa pubblica, alla Salute era destinato il 13,7% delle risorse, contro il 16,6% medio dei Paesi Eu “originari” (quelli entrati a far parte dell’Unione prima del 1995). Un calo di quasi 3 punti percentuali rispetto al 2016. In termini di copertura dei bisogni, inoltre, siamo al di sotto dei Paesi dell’Europa Orientale, mentre per quanto riguarda la spesa per la prevenzione <strong>in termini pro-capite</strong> l’Italia occupa <strong>l’undicesima posizione</strong> tra i diversi stati europei.</p> <p>Il definanziamento ha spinto nei giorni scorsi numerose figure di rilievo del mondo della scienza a sottoscrivere<strong> un appello a difesa</strong> della sanità pubblica. Dal premio Nobel per la fisica <strong>Giorgio Parisi</strong> al farmacologo <strong>Silvio Garattini</strong>, passando per il presidente del Consiglio superiore di sanità <strong>Franco Locatelli</strong> e l’immunologo <strong>Alberto Mantovani</strong>. L’appello invoca un piano straordinario di finanziamento e una maggiore valorizzazione del personale per arginare la crisi in cui versa il sistema. “Dal 1978, data della sua fondazione, al 2019 il Ssn in Italia ha contribuito a produrre il più marcato incremento dell’aspettativa di vita (da 73,8 a 83,6 anni) tra i Paesi ad alto reddito. Ma oggi – si legge nel documento – i dati dimostrano che il sistema è in crisi: <strong>arretramento di alcuni indicatori di salute, difficoltà crescente di accesso ai percorsi di diagnosi e cura, aumento delle diseguaglianze regionali e sociali</strong>“. Sotto accusa c’è proprio il forte <strong>sottofinanziamento</strong> della sanità pubblica, alla quale “nel 2025 sarà destinato il 6,2% del Pil, <strong>meno di vent’anni fa</strong>“, precisano i firmatari, tra i quali compaiono anche esperti di economia e politica sanitaria come <strong>Francesco Longo</strong> dell’Università Bocconi e l’ex direttrice generale del Ministero della Sanità <strong>Nerina Dirindin.</strong> “La vera emergenza – specificano – è adeguare il finanziamento del Ssn agli <strong>standard dei Paesi europei avanzati</strong>“, pari <strong>“all’8% del Pil”.</strong></p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/07/sanita-i-veri-numeri-questanno-lo-stanziamento-e-al-63-del-pil-il-minimo-dal-2007-meloni-rivendica-cifre-superate/7504450/">Sanità, i veri numeri: quest’anno lo stanziamento è al 6,3% del Pil, il minimo dal 2007. 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Q. content: | <p>I finanziamenti al <strong>sistema sanitario nazionale</strong> si fermano, nel 2024, al <strong>6,27% del Pil</strong>: il<strong> livello più basso </strong>dal 2007 ad oggi e <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/03/sanita-a-pezzi-la-corte-dei-conti-spesa-pro-capite-inferiore-del-53-rispetto-a-quella-della-germania-42-rispetto-alla-francia/7500055/">molti punti sotto l’incidenza sul prodotto interno lordo di Francia e Germania.</a> È il <em>Sole 24 Ore,</em> nella <strong>Giornata mondiale della salute</strong>, ad aggiornare il dato tenendo conto delle nuove stime <strong>Istat</strong> che <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/01/istat-nel-2023-pil-cresciuto-dello-09-balzo-del-deficit-pil-72-contro-il-53-atteso-dal-governo/7464947/#:~:text=In%20volume%2C%20il%20Pil%20%C3%A8,nell'industria%20in%20senso%20stretto.">hanno rivisto al rialzo le dimensioni del pil</a> italiano. La cifra assume ovviamente un notevole peso politico nei giorni in cui sullo stato della sanità sta andando in scena l’ennesima battaglia tra governo e opposizioni: la premier <strong>Giorgia Meloni</strong> rivendica “<strong>la cifra record</strong>” stanziata con l’ultima manovra per il sistema sanitario nazionale, il centrosinistra – insieme a <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/03/il-grido-di-allarme-di-scienziati-e-ricercatori-il-servizio-sanitario-e-in-crisi-tra-difficolta-di-cura-e-diseguaglianze-serve-piano-di-finanziamento-straordinario/7499953/">esponenti di peso del mondo scientifico</a> – lamenta al contrario che per la salute non si spende abbastanza.</p> <p>Per capire chi abbia ragione non basta guardare ai numeri assoluti, ovvero i <strong>136 miliardi di euro</strong> del Fondo sanitario nazionale 2024 che – rileva il quotidiano economico – <strong>sono 13,9 in più</strong> rispetto a quanto stanziato nel<strong> 2021</strong> (+<strong>11,4%</strong>). Occorre innanzitutto tener conto degli <strong>aumenti dei prezzi</strong> legati all’inflazione: l’incremento cumulato nell’ultimo triennio è stato tale che, <strong>in termini reali</strong>, il sostegno pubblico al ssn non solo non è aumentato, ma è addirittura <strong>diminuito del 2,2%</strong>. È vero che in valore assoluto il finanziamento pubblico alla sanità è cresciuto con la manovra, che ha messo <strong>3 miliardi in più</strong> per quest’anno e 4 per il 2025, ma i valori nominali contano parzialmente a fronte di uno <strong>shock inflattivo </strong>e del<strong> rialzo del Pil</strong>. Che, appunto, fa calare lo stanziamento al 6,27%. Ben lontano dal<strong> 6,8%</strong> citato qualche giorno fa da Meloni ospite a <i>Cinque minuti </i>su Rai 1. Solo per mantenere le risorse, in proporzione al pil, invariate rispetto al 2022, quando il Fsn valeva il 6,68%, occorrerebbe investire ben 9,2 miliardi quest’anno e 9,4 il prossimo.</p> <p>Ma il problema è strutturale e si protrae da<strong> diversi anni.</strong> Mentre il sistema sanitario arranca – e mentre la popolazione invecchia e i bisogni e le <strong>tecnologie sanitarie evolvono</strong> – <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/24/al-servizio-sanitario-servono-15-miliardi-allanno-in-piu-per-allinearsi-allue-intanto-la-spesa-privata-sfonda-il-muro-dei-40-miliardi/7421086/" target="_blank" rel="noopener">un Rapporto del Centro per la ricerca economica applicata in sanità di gennaio 2023 ha mostrato come la Salute sia una delle funzioni che ha visto un <strong>definanziamento maggiore</strong></a> (insieme all’istruzione): nel 2021, sul totale della spesa pubblica, alla Salute era destinato il 13,7% delle risorse, contro il 16,6% medio dei Paesi Eu “originari” (quelli entrati a far parte dell’Unione prima del 1995). Un calo di quasi 3 punti percentuali rispetto al 2016. In termini di copertura dei bisogni, inoltre, siamo al di sotto dei Paesi dell’Europa Orientale, mentre per quanto riguarda la spesa per la prevenzione <strong>in termini pro-capite</strong> l’Italia occupa <strong>l’undicesima posizione</strong> tra i diversi stati europei.</p> <p>Il definanziamento ha spinto nei giorni scorsi numerose figure di rilievo del mondo della scienza a sottoscrivere<strong> un appello a difesa</strong> della sanità pubblica. Dal premio Nobel per la fisica <strong>Giorgio Parisi</strong> al farmacologo <strong>Silvio Garattini</strong>, passando per il presidente del Consiglio superiore di sanità <strong>Franco Locatelli</strong> e l’immunologo <strong>Alberto Mantovani</strong>. L’appello invoca un piano straordinario di finanziamento e una maggiore valorizzazione del personale per arginare la crisi in cui versa il sistema. “Dal 1978, data della sua fondazione, al 2019 il Ssn in Italia ha contribuito a produrre il più marcato incremento dell’aspettativa di vita (da 73,8 a 83,6 anni) tra i Paesi ad alto reddito. Ma oggi – si legge nel documento – i dati dimostrano che il sistema è in crisi: <strong>arretramento di alcuni indicatori di salute, difficoltà crescente di accesso ai percorsi di diagnosi e cura, aumento delle diseguaglianze regionali e sociali</strong>“. Sotto accusa c’è proprio il forte <strong>sottofinanziamento</strong> della sanità pubblica, alla quale “nel 2025 sarà destinato il 6,2% del Pil, <strong>meno di vent’anni fa</strong>“, precisano i firmatari, tra i quali compaiono anche esperti di economia e politica sanitaria come <strong>Francesco Longo</strong> dell’Università Bocconi e l’ex direttrice generale del Ministero della Sanità <strong>Nerina Dirindin.</strong> “La vera emergenza – specificano – è adeguare il finanziamento del Ssn agli <strong>standard dei Paesi europei avanzati</strong>“, pari <strong>“all’8% del Pil”.</strong></p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/07/sanita-i-veri-numeri-questanno-lo-stanziamento-e-al-63-del-pil-il-minimo-dal-2007-meloni-rivendica-cifre-superate/7504450/">Sanità, i veri numeri: quest’anno lo stanziamento è al 6,3% del Pil, il minimo dal 2007. 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